0 commenti giovedì 16 ottobre 2008











L'ultimo giorno, più intenso degli altri due, ha portato alla creazione di capolavori di artigianato tipografico. Dopo aver abbandonato il computer tutti i gruppi di lavoro si sono immersi nel parco di Alcatraz per dedicarsi alla scoperta di forme alternative di riscrittura tipografica dell'ambiente. L'obiettivo era quello di far uscire la scrittura dal video o dalla pagina per farla rivivere con gli oggetti disponibili ad Alcatraz in messaggi o frammenti di scrittura che fossero in grado creare sinergie con l'ambiente. Ogni messaggio, sintetizzato in una parola o anche in poche lettere è stato reso più forte da scelte accurate nel campo della tipografia: selezionare un buon carattere e dosare forme e proporzioni è stato essenziale per la resa visiva coerente ed efficace.

La partenza è stata lenta e a dettarla è stata l'attenzione per la qualità dei caratteri e una certa difficoltà nello staccarsi dal monitor, prendere confidenza con l'ambiente, giocare con gli oggetti e sporcarsi le mani. Sono state utilizzate forbici, coltelli sabbia e farina al posto del mouse ed è stata fatta "man bassa" di tutti gli oggetti che potevano essere utili a disegnare parole con fantasia senza rinunciare ad un divertente gioco di Lego. I gruppi di lavoro hanno riscoperto un'innata manualità molto espressiva, una lettura profonda del campo visivo e la facoltà sopita di scovare lo straordinario nel quotidiano. I principi fondamentali di type design sono stati applicati ed è stata un’esperienza creativa per tutti, portando allo sviluppo di alfabeti diversi, in alcuni casi molto originali e veri linguaggi metatipografici. Tradizionali Garamond o Bodoni sono stati l'ispirazione per il disegno di nuovi caratteri, ognuno con la sua personalità.

Scritte di cose, il primo dei workshop bcptlab, è stata un'occasione per conoscere e comprendere i meccanismi del type design, fondamentale per l'industria tipografica oggi governata dai computer. La tridimensionalità dei caratteri, il gioco di forme e controforme, materiali e ombre, bianco e nero, positivo e negativo sono stati gli strumenti principali usati dai gruppi di artisti dalla vocazione giocosa. E' stato un gioco, a dir poco addictive, in cui si è felicemente risolto il rapporto tra tipografia e arti visive. Un ringraziamento particolare a Luciano Perondi (http://www.molotro.com), type designer, docente all'ISIA di Urbino e conduttore del workshop per aver contagiato tutti con la sua passione per le forme della scrittura.

0 commenti martedì 14 ottobre 2008



Libri

Bolzoni, Lina. La rete delle immagini. Einaudi.
Brown, Michelle & Lovett, Patricia. The historical source book for scribes. The British Library.
Gaur, Albertine. La scrittura. Edizioni Dedalo.
Noordzij, Gerrit. Il tratto, Teoria della scrittura. Edizioni Sylvestre Bonnard.
Noordzij, Gerrit. Letterletter. Hartley and Marks Publishers.
Petrucci, Armando. Breve storia della scrittura latina. Bagatto Libri.
Smeijers, Fred. Counter punch. Robin Kinross.

Riviste
Typography papers

Notizie online
http://typographica.org/
http://www.creativepro.com/topic/fonts
http://www.newsdesigner.com/
http://www.fontlover.com/
http://www.fontzone.com/

Blog
http://ilovetypography.com/
http://fontfeed.com/
http://www.typographer.org/

0 commenti sabato 11 ottobre 2008




I gruppi di lavoro hanno dedicato l'intero pomeriggio alla ricerca di materiali ed ambienti adatti per la creazione e l'interpretazione di forme inedite di scrittura: l'obiettivo era quello di entrare in sintonia con l'ambiente, coglierne le potenzialità creative, leggerne il messaggio profondo e rappresentarlo con la giusta forma tipografica.
Ramoscelli, foglie, sabbia o sassi, casse di bottiglie vuote, ombre, mezze mele o mollette colorate: ogni elemento naturale o meno porta con se una vocazione da sagoma tracciante per creare una storia che può vivere fino al tramonto, o arrivare fino a domenica. 

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Di cosa sono fatte le lettere? Così scriveva Roland Barthes e la 'materia' tipografica è l'oggetto del lavoro di ricerca del pomeriggio a S. Cristina. Un lavoro che si fa nell'ambiente che circonda la grande casa dove si lavora, che utilizza materiali naturali come fossero pennelli, che utilizza la luce e le ombre. L'obiettivo è poter guardare con occhi diversi, uscire dai canoni della composizione tradizionale e considerare l'intero ambiente come strumento creativo.

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Tutto lo staff bcpt si confronta con l'esperienza del disegno di caratteri, nessuno escluso. Amministrativi, responsabili produzione, copywriter, tutti si dedicano allo studio della scrittura e alla conoscenza della cancelleresca. Per una volta lontani dai computer e dai telefoni, l'unico strumento davanti al naso, sono pennelli, matite, inchiostro e carta. 

Luciano Perondi ha sviluppato la lezione a partire dall'analisi della struttura tipica delle lettere, facendo il punto sulla scarsa attenzione che si pone alla lettura della forma, nonostante l'uso di una font sia, per ogni designer, una pratica quotidiana.

0 commenti giovedì 9 ottobre 2008


Parte con Luciano Perondi, docente all'Isia di Urbino e noto disegnatore di caratteri, il primo dei laboratori che bcpt dedica alla grammatica del design della comunicazione. Il ciclo di laboratori si chiama bcptlab, ha per finalità l'approfondimento dei processi e degli strumenti necessari al progettista nel suo lavoro, l'analisi delle ragioni del progetto e la definizione del concetto di qualità visiva; è concepito in lunghi fine settimana di lavoro in cui fare esperienza del processo di progettazione in un tempo condensato e nello stesso luogo. In questo primo incontro che ha per titolo 'Scritte di cose' si sperimenterà la progettazione tipografica creativa, utilizzando elementi dell'ambiente naturale in cui è immersa la tenuta per fare composizioni tipografiche. Buon lavoro. Mtr.